VITTORIO ALINARI NEL 1914, IN OCCASIONE DEL SUO VIAGGIO IN SARDEGNA

COSI' SCRIVEVA NEL SUO DIARIO DI VIAGGIO L'EDITORE E FOTOGRAFO VITTORIO ALINARI NEL 1914, IN OCCASIONE DEL SUO VIAGGIO IN SARDEGNA :

(omissis) "Sant'Antioco sembra essere un paese abbastanza industrioso ; vi si tessono panni, tappeti, belle coperte, bertule, tele, ecc. Ma la lavorazione più curiosa è quella che si fa della pinna nobilis, che viene pescata in grande abbondanza nel golfo e la cui appendice terminale (bisso), formata di filamenti setacei,viene, in prima, ripulita, dalle concrezioni calcaree che vi stanno aderenti, quindi filata e tessuta. Ne deriva una stoffa di un bel colore metallico, che si avvicina al rame, con la quale si confezionano delle sottoveste che. guernite di bottoni in filagrana d'oro, pure lavorati nel paese e nel Cagliaritano, producono bellissimo effetto. Per ogni sottoveste occorrono almeno 900 code la cui filatura costa, all'incirca una lira al cento. Questo non può ritenersi un prezzo esagerato perché non può filarsene che un centinaio al giorno essendo il filo delicatissimo e facile a strapparsi.
A S. Antioco si trovano circa 200 telai i quali abitualmente tessono orbacce, tovaglie, tappeti e bisaccie."


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